giovedì 20 marzo 2014

AGENTE DI VIAGGI, NON PER CASO






Agente di viaggi: una categoria di persone che specialmente negli ultimi tempi sta attraversando uno dei periodi più difficili e complicati che si ricordino da quando esiste questa professione.

Già in altri articoli mi sono dilettato a cercare di capire quali fossero le cause e quali potessero essere i rimedi.

Nello stesso tempo, anche per effetto di un lavoro di formazione fatto su me stesso, ho cercato di capire quali fossero i limiti che andavo io incontrando nello svolgimento del mio lavoro e quali potessero essere le potenzialità che ancora, pur dopo tanti anni di agenzia, non avevo sfruttato.

Oltre alla passione per il mondo dei viaggi, l'altra mia grande passione è quella della scrittura e se torno indietro di più di trent'anni, mi rivedo in quel momento in cui mi trovai davanti ad un bivio, se proseguire gli studi universitari con l'obiettivo ambizioso di intraprendere la carriera giornalistica o se seguire l'altro sogno che mi porto dentro da bambino, il desiderio di conoscere il mondo e condividere le emozioni di un viaggio.

Scelsi la strada dell'agente di viaggi e sono fiero ed orgoglioso di tutto il percorso che ho fatto finora e, nonostante questo, mi sento ancora come se fossi un principiante con tanta voglia ancora di poter dare la mia competenza, la mia preparazione, di poter continuare a condividere emozioni, ricordi, immagini.

Adeguandomi ai nuovi tempi in cui la tecnologia la fa da padrone, ho cercato di capire come le mie passioni potessero trovare un significato e farsi breccia nella giungla della comunicazione in rete.

Per uno che come me ha avuto all'inizio un senso di rigetto verso tutto ciò che sembrava allontanarmi da abitudini, ormai consolidate, iniziare a scrivere su un blog, aprirsi uno spazio nel mondo dei social network, pubblicare articoli su testate turistiche, è stato un grande impulso nel non arrendermi di fronte alle difficoltà e nel dire a me stesso che, internet o non internet, alla fine il contatto umano, la correttezza e trasparenza, anche un briciolo di umiltà, sono sempre dei valori indiscutibili.

Tutto questo lungo prologo porta alla soddisfazione che ho provato questa sera, in cui mi sono ricordato che avevo pubblicato dei reportage di alcuni miei viaggi sulla rivista "Turisti per caso", mescolandomi ad un pubblico di lettori, di cui la maggior parte non utilizzano le agenzie di viaggi e, così, dopo tanto tempo ho voluto dare un'occhiata alla posizione che avevano i miei racconti nelle classifiche dei più votati e dei più letti.

Non ci sono parole per esprimere la mia soddisfazione, e permettetemi un pizzico di vanità, nell'aver scoperto che i miei articoli sono ai primissimi posti, tra i più votati e i più letti, e questo mi può fregiare del titolo di

"agente di viaggi non per caso"


Ma quali sono questi articoli?

"Nosy Be l'Isola del sorriso"

scritto dopo una settimana di soggiorno a Nosy Be, in Madagascar, presso il Bravo Club Andilana Beach. Il più votato con 43 voti e più di 13mila visualizzazioni




"Cuba tra passato e futuro"

un racconto di un viaggio tra Avana, Cayo Levisa e Varadero



Galizia la Spagna che ti sorprende" 

il racconto di un viaggio in una zona della Spagna, forse meno conosciuta, ma di inestimabile bellezza




Buona lettura e grazie a tutti coloro che hanno contribuito a questo piccolo personale successo e, anche alla redazione di Turisti per Caso per l'ospitalità data ai miei articoli.




domenica 9 marzo 2014

RICORDI CUBANI





Quando mi si chiede quale sia il viaggio più bello che abbia avuto la fortuna di fare, non è facile dare la risposta.

Ogni viaggio, breve o lungo che sia, è sempre un arricchimento, è sempre un confrontarsi con altre culture, stili di vita diversi, modi di interpretare la religione e la spiritualità che possono, anche, non piacere, ma sono esperienze da condividere e rispettare.

Mi capita spesso, e soprattutto in quei momenti in cui ci sente un po' giù, di tornare con la mente a dei luoghi visitati, e molti di questi ricordi diventano una spinta per proseguire.

E' come rituffarsi in un tripudio di emozioni, di sensazioni vissute,  che mi hanno dato momenti straordinari.

Nei miei ricordi di viaggiatore, torno spesso con la mente ad uno dei posti più belli del mondo, ossia Cuba. Quando ho clienti in agenzia che mi chiedono di organizzare un viaggio in questa straordinaria terra o quando sono io a proporla, si legge nel mio volto, si sente nelle mie parole quanta enfasi ci metto nel descrivere le bellezze, il fascino, la cultura di questa terra, purtroppo martoriata da situazioni economiche e sociali che hanno reso difficile la vita di tanta gente del posto, anche se i cubani hanno sempre risposto con orgoglio e dignità, e dovrebbero essere d'esempio per tanti di noi che ci lasciamo andare a capricci inutili.

Arrivai a Cuba per la prima volta nel 1997, ospite di una struttura alberghiera che si trovava a Playa Santa Lucia, nella zona a sud dell'isola, nella provincia di Camaguey.
foto tratta da google immagini

Era per me il primo approccio con la realtà cubana. Atterrai all'aeroporto di Camaguey e i primi giorni li trascorsi da perfetto turista che si godeva un mare stupendo, spiagge bianche, la sera si ballava sotto un cielo pieno di stelle, ed ebbi anche forte il desiderio di non tornare più in Italia quando mi ritrovai su una delle spiagge più belle e meno conosciute, Playa de Los Cocos, immerso in una di quelle atmosfere in cui ti dimentichi di tutto e di cosa hai lasciato partendo.

Con dei voli interni della Cubana de Aviacion, viaggiando a bordo di aeromobili che arrivavano dalla Unione Sovietica e che li prendevi, sorridendo, per nascondere un po' di preoccupazione, ebbi modo di andare a Cayo Largo, un atollo caraibico con dei punti di mare indimenticabili e delle spiagge fantastiche come Playa Sirena.

Mi rimane il ricordo dell'aeroporto di allora che era piccolissimo, giusto il minimo indispensabile e che la sera si trasformava in discoteca. Mentre ero lì in attesa del volo di rientro a Camaguey, arrivò un charter da Milano e potete immaginare i turisti che sbarcavano con abbigliamento invernale e venivano accolti da musicisti a ritmo di salsa e merengue....uno spettacolo indimenticabile!

In quel primo viaggio, non potevo non visitare la capitale, una città che non può mancare nel carnet di ricordi di un viaggiatore. Una città in cui sono tornato anche successivamente, ed ho avuto modo, così, di vedere le sue trasformazioni nel tempo.

In quella mia prima visita, l'impatto fu molto forte per me che arrivavo dalle spiagge dorate di Playa Santa Lucia e mi resi conto di quanta difficoltà ci fosse in quel paese: negozi vuoti, file di gente con la tessera in mano, mendicanti in strada, un senso di povertà fortissimo, ma si percepiva nell'aria una grande e immensa dignità, una grande forza, un'energia, la voglia di riscatto.

Se dovessi mettermi a parlare dell'Avana, avrei bisogno di scrivere un ulteriore articolo per quante cose ci sono da dire su questa bellissima, intrigante, sensuale città e mi riprometto di farlo.

Per ora voglio andare avanti con i miei ricordi cubani.

Ci tornai l'anno successivo, partecipando ad un "viaggio di lavoro" organizzato da uno dei più importanti tour operator specializzati su Cuba, la Press Tours, ospiti del loro albergo di punta a Varadero, in quel periodo, il Delfines, struttura che viene ancora proposta nella programmazione dell'operatore.

Un albergo a misura d'uomo in cui vivere in simbiosi sia il mare che la vita cubana, grazie alla sua posizione strategica. Albergo che non può essere confuso con i grandi resort internazionali, semplice per chi cerca un ambiente più soft, dove è facile fare amicizia, condividere insieme momenti di allegria.

Capitammo a Varadero, nel pieno del boom turistico. Il governo cubano spingeva molto su questa destinazione, chiudendo anche un occhio su un fenomeno che è poi è andato, purtroppo, allargandosi a macchia d'olio, e  parlo della prostituzione di tante ragazze del posto che trovavano facile guadagno con le orde di turisti provenienti da ogni parte del mondo: gli italiani sempre nei primi posti, tutti playboy d'assalto, amanti romantici....

Di giorno si stava al mare e la sera si andava a ballare nelle migliori discoteche del posto e non posso dimenticare una nottata a bordo di un veliero, riadattato a discoteca. Ci si imbarcava intorno alle ore 22, alle 23 il veliero andava al largo, con la musica sparata al massimo, open bar e rum a volontà. Facile immaginare come, molti di noi, sono scesi dal veliero quando è rientrato in porto....

Gente abituata ad indossare giacca e cravatta, a parlare con eloquenza, trasformati in salseri, bandana in testa stile berlusconiano, cantare, ballare in mezzo alla strada, momenti di liberazione totale.....

Non mancò anche in questa occasione l'escursione di un giorno all'Avana, questa volta con un piccolo pullmino che si trasformò al rientro in una gita di folli, causa i troppi cuba libre, che bevemmo sia durante la visita della città che sul pullmino.

La terza volta che andai a Cuba, soggiornai a Playa de l'Este, la spiaggia dei cubani, facilmente raggiungibile in quaranta minuti di auto dalla capitale che, naturalmente, visitai anche in questa occasione, trovando però dei miglioramenti, un piccolo passo verso il cambiamento.

Di questo viaggio il ricordo più bello che conservo è quando mi venne a trovare lì una ragazza di nome Mercedes che avevo conosciuto nel precedente viaggio, la quale pur dovendo affrontare un viaggio lungo e faticoso dal posto in cui viveva, aveva desiderio di incontrarmi e stare almeno un giorno con me.

Fui così contento di questa sua manifestazione di affetto nei miei confronti e siccome lei avrebbe dovuto dormire presso i suoi nonni che abitavano nella periferia della capitale, in zona universitaria, decisi di accompagnarla in taxi, una delle tante macchine degli anni 50 che si trovano ancora a Cuba, per andare anche io a conoscere e vivere l'esperienza di entrare in una famiglia del posto.

Andammo a cena in un ristorantino di Playa de l'Este, ricordo l'autista del taxi che nonostante le mie insistenze non accettò il mio invito a sedersi con noi a cena, in quanto diceva che non gli era permesso, cosa che mi mise in imbarazzo perché per me non esisteva questo tipo di problema. Andando verso la casa dei nonni, ci fermammo in una sorta di autogrill per comprare qualcosa da portare come regalo, ma la scelta era molto limitata e tanto per cambiare comprai una bottiglia di rum.

Fui accolto da quella famiglia come un ospite di massimo riguardo e fu per una delle serate più belle, più vere delle mia vita, un ricordo che mi accompagna sempre. Di Mercedes ho perso, ormai, le sue tracce ma il suo viso, il suo sorriso, la sua dolcezza, unite ad una bellezza creola, non si sono perse nella mia memoria.

Dopo questo terzo viaggio, ho avuto un periodo di gestazione, altre mete hanno catturato la mia attenzione, finché sempre grazie a Press Tours, sono tornato a Cuba in un viaggio molto interessante che mi ha portato a vivere l'esperienza di una vacanza a Cayo Levisa, un posto magico.

Di questo viaggio ne ho parlato in un mio racconto che è stato pubblicato sulla rivista "Turisti per caso", ottenendo un numero così alto di visualizzazioni da portarlo nei primi posti degli articoli più votati (quarto posto). Se avete voglia di leggerlo questo è il link che vi rimanda a tale articolo e se lo votate anche voi ve ne sono grato.


Che dire, ho sintetizzato al massimo i miei ricordi. Per parlare ampiamente di Cuba, bisognerebbe scrivere tante parole e forse neanche questo fiume di parole riuscirebbe a trasmettere quelle sensazioni che si possono provare solo quando si è lì, si viene catturati da una sottile magia e allora si capisce cosa provi chi è andato a Cuba.

Se questo mie breve racconto mi ha fatto venire la voglia di andare a Cuba potete contattarmi e vi aiuterò a pianificare un viaggio indimenticabile.



Se desideri leggere il mio racconto "Cuba tra passato e futuro" pubblicato su 20liners puoi cliccare su questo link e troverai anche altri miei racconti.


http://it.20lines.com/read/49126/cuba





domenica 2 marzo 2014

WARNING EGITTO





Ci risiamo: venerdì 28 febbraio nel tardo pomeriggio, la Farnesina ha pubblicato sul sito Viaggiare Sicuri, lo sconsiglio a viaggiare in Egitto, comprendendo anche le zone balneari del Sinai e quindi Taba, dove c'era già stato un attentato ai danni di un bus di turisti, e Sharm, escludendo per ora altre mete turistiche quali Marsa Alam, Hurgada, e le località che sono situate a nord, Marsa Matrouh, El Alamein, dove resta da comprendere se poi un viaggio turistico possa essere considerato indispensabile o non indispensabile....


In considerazione del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza si  sconsigliano i viaggi in tutta la penisola del Sinai comprese le località balneari ivi situate, quali Sharm el-Sheik, Dahab, Nuweiba e Taba.

Si sconsigliano inoltre tutti i viaggi non indispensabili in Egitto in località diverse dalle aree turistiche dell'alto Egitto, della costa continentale del Mar Rosso e di quella del Mar Mediterraneo.


A seguito di questa decisione è ricominciato il copione della "commedia all'italiana" a cui purtroppo siamo, ormai, avvezzi.

A partire dalle decisioni che vengono prese dagli organi istituzionali, i quali prima danno interpretazioni soft, lasciando la decisione finale al cliente ed, infatti nei giorni precedenti, venivano in agenzia delle persone che ci chiedevano se andare o non andare, ma almeno fino a venerdì non c'era lo sconsiglio, però, dalle pagine di Viaggiare Sicuri, si avvertiva il viaggiatore dei rischi che correva andando a fare una vacanza in Mar Rosso, della serie "se poi ti succede qualcosa non venirmi a dire che non ti avevo avvisato" e nel caso fosse partito e gli fosse accaduto qualcosa, a chi imputare la responsabilità? sarebbe dovuto partire firmando una liberatoria e questo non è certo il clima ideale per vendere un viaggio che dovrebbe essere prima di tutto un momento di svago, di distrazione dalle preoccupazioni di ogni giorno.

Poi come già accaduto nella precedente occasione dell'agosto dell'estate scorsa,  nel tardo pomeriggio di venerdì, sulla scia delle decisioni prese anche da altri Stati esteri, la Farnesina decide per lo sconsiglio, riportando di nuovo il caos, visto che le partenze per il Mar Rosso, generalmente si effettuano nel fine settimana, ricreando un caos incredibile perché si debbono avvisare i clienti in partenza, offrirgli delle riprotezioni, dargli il tempo necessario per decidere, e gli operatori turistici debbono approntare delle misure idonee a garantire l'eventuale alternativa, o dare corso alle operazioni di rimborso.

E qui nasce di nuovo il problema. Stiamo nuovamente assistendo a situazioni che non fanno bene al comparto turistico, già di per sé messo a dura prova.

La legge dice che in questo tipo di situazione, non essendo l'annullamento dovuto al viaggiatore, né al tour operator, ma trattandosi di causa di forza maggiore, il cliente ha diritto di usufruire di una vacanza alternativa alle medesime condizioni o di livello superiore senza ulteriori esborsi, oppure ad annullare ed ottenere il rimborso di quanto versato, senza la possibilità di chiedere ulteriori risarcimenti, cosa prevista se l'annullamento non avviene per cause di forza maggiore.

La questione nasce sul punto "essere rimborsati di quanto versato o comunque di quanto pattuito in fase di accettazione della proposta contrattuale".

Come nella precedente situazione ci sono alcuni operatori, anche tra i più importanti che asseriscono che le assicurazioni integrative sottoscritte dal viaggiatore e le quote di apertura pratica sono delle voci extracontrattuali e quindi  non possono essere rimborsate.

Inoltre in questa occasione si sta verificando anche una situazione ancora più delicata, perché ci sono degli operatori che hanno deciso di continuare la programmazione o di sospenderla solo per questo weekend in attesa di ulteriori novità.


Come ben si può presupporre questa non omogenea interpretazione della legislazione in materia comporterà di nuovo una serie di pendenze legali, di clienti che andranno a reclamare i loro diritti nelle agenzie e nelle sedi opportune, si renderanno ancor più aspri i rapporti tra chi difende e tutela gli agenti di viaggio e chi tutela gli operatori turistici.


Se poi andiamo a leggere alcuni commenti fatti da alcuni "addetti ai lavori" sui vari gruppi social, c'è da farsi venire i brividi nel pensare che ci possa essere un così alto grado di improvvisazione, di mancanza di conoscenza della legislazione turistica e meno male che non tutti sono così incompetenti, solo che per un cliente che decide di affidare le proprie vacanze a chi dovrebbe essere il depositario di questo desiderio, si fa più ardua la strada per incontrare l'esperto, e per questo poi spesso si finisce nella rete, ammaliati da messaggi che riescono a far leva sull'immaginario collettivo.

Tutto questo avviene mentre si inizia il percorso verso la stagione estiva e in un periodo in cui si riponevano molte speranze sulla destinazione egiziana, essendo una meta appetibile, raggiungibile con quattro ore di aereo, facilmente vendibile in questo periodo.

Dispiace che un paese così meraviglioso, un paese ricco di storia, di cultura, così vicino anche a noi italiani per tante cose in comune, a partire dai tanti egiziani che vivono e lavorano qui da noi e che sono ormai nostri amici, nostri vicini di casa, grandi cuochi e pizzaioli, non possa ritrovare quella serenità, quella pace che lo possa far tornare al periodo d'oro in cui tanta gente sceglieva l'Egitto e non solo per il suo mare, ma, soprattutto per la sua immensa storia millenaria.

Nei miei lunghi anni di turismo ho fatto partire tantissime persone per l'Egitto, la Crociera sul Nilo era uno dei viaggi più richiesti, una delle scelte che facevano molti sposi in viaggio di nozze.

Personalmente sono stato in Egitto tante volte e ho trovato sempre tanta gente ospitale, tanta gente che si dava da fare per farti stare bene, a Sharm ci sentivamo come a casa nostra.

In questo momento dovrebbero essere messi in secondo piano gli interessi economici. Se una meta turistica, purtroppo, attraversa periodi di turbolenze, gli operatori debbono avere il coraggio di fare delle scelte, puntando gli investimenti su altre destinazioni e, qualora volessero continuare a credere in una meta a rischio, si devono assumere poi le loro responsabilità e non scaricarle sul cliente finale.

Al popolo egiziano auguro di ritrovare la pace, così come mi sento di augurare la pace ad altri popoli che stanno attraversando momenti altrettanto difficili e drammatici: la Siria, l'Ucraina, il Venezuela e tanti altri di cui ci dimentichiamo facilmente, paesi dove ogni giorno muoiono tantissime persone.