sabato 7 dicembre 2013

DOCUMENTI PER FAVORE!


Ho deciso di coronare finalmente il sogno di andare in vacanza con mia moglie e le mie due meravigliose bambine. 
Era da tempo che pensavo di fare questo viaggio ma l'ho dovuto sempre rimandare.
Finalmente ora posso realizzare questo desiderio. Gran parte degli amici mi hanno consigliato di prenotarmi su Internet: ci sono tantissime occasioni, vacanze scontate fino al 70%,
Ma preferisco andare da un agente di viaggi il quale mi saprà consigliare e mi toglierà tutti i dubbi che ancora ho in mente.
Proprio sotto casa mia c'è una bella agenzia di viaggi, ogni tanto passandoci davanti ho dato un'occhiata alle vetrine e ho pensato di andare proprio là.
Sono entrato in agenzia e ho espresso alla gentile signorina che stava dietro il banco il mio desiderio di effettuare un soggiorno all'estero in compagnia della mia famiglia.
La gentile signorina prima di iniziare a propormi delle vacanze e senza neanche prendere un catalogo mi ha chiesto di presentarle una serie di documenti:

  • carta identità e/o passaporto
  • fototessera di ognuno di noi
  • certificato di stato di famiglia
  • certificato di cittadinanza
  • tessera sanitaria
  • codice fiscale
  • certificati medici attestanti particolari patologie
  • polizze assicurative in nostro possesso
  • dichiarazione attestante precedenti viaggi effettuati
  • dichiarazione dei redditi
  • carte di credito usate






Li per lì ho pensato che quell'agenzia fosse finta e fosse il set della trasmissione "Scherzi a parte" ed io fossi diventato la vittima di turno.
Ma non era così e la signorina mi ha spiegato che prima di propormi un viaggio è tenuta ad acquisire tutta questa documentazione, non escluso altra da presentare successivamente.

Questo racconto è, ovviamente, un racconto di fantasia ma potrebbe diventare una storia vera se dovessimo far riferimento alla trasmissione "Mi Manda RAITre" ed in particolare alla puntata andata in onda il 05 dicembre.

Era iniziata con l'intervento di alcuni viaggiatori che, pensando di fare l'affare della loro vita, della serie andare a Ibiza a giugno in un complesso molto conosciuto ad un prezzo da weekend in un agriturismo nostrano, prenotando on line, erano incappati in una serie di disavventure, che avevano fatto sì che quella vacanza rimanesse un sogno.

Quindi avevo pensato che, finalmente, una trasmissione di una rete che si è sempre distinta per la sua serietà, volesse fare un vero servizio pubblico, mettendo il cittadino consumatore in guardia sulle insidie di prenotare con leggerezza su internet, attratti da offerte troppo allettanti.

Ed invece, successivamente, è entrata in ballo la questione di una signora che anziché comprare su internet, "risparmiando sicuramente la metà del viaggio" (a detta dei conduttori), si era rivolta alla sua agenzia di viaggi per prenotare un viaggio a Sharm. L'agenzia si era rassicurata sui documenti di viaggio in loro possesso e la stessa signora aveva tranquillizzato l'agente di viaggi riferendogli che anche l'anno precedente si era recata in Egitto con gli stessi documenti. Arrivata in aeroporto, essendo dotati di carta d'identità elettronica, sono stati bloccati da un funzionario e gli è stato impedito di partire perché non c'era un sistema di lettura del microchip e alla signora è stato richiesto lo stato di famiglia....morale della favola, la famiglia è rimasta in Italia e di chi la colpa? Dell'agenzia di viaggi!

Ora io non voglio prendere le difese né della cliente, né dell'agenzia, perché non posso entrare nel merito di problematiche per le quali io ho solo informazioni acquisite durante i pochi minuti della trasmissione e saranno le opportune sedi a giudicare di chi sia la responsabilità.

Quello che ha indignato tutti gli agenti di viaggi seri ed onesti, come del resto è evidente dalle proteste che tutti abbiamo fatto sui vari mezzi a disposizione, compresa la pagina Facebook di Mi Manda RAITre, è stato il tono accusatorio della trasmissione che ha voluto trasformare un caso singolo in una sorta di salvacondotto per poter mettere in discussione l'operato professionale delle agenzie di viaggi, marcando sul fatto che se mi rivolgo all'agenzia, "spendendo molto di più" (sulla base di quale assunto vengano dette queste cose?), non posso incappare in simili episodi.

Ora un conto è prenotarsi una vacanza e perdere i soldi perché ti è stata data una fregatura, un conto è la conseguenza che può nascere, anche se sarebbe sempre meglio che ciò non accadesse, da un errore, da un disguido, da una errata informazione, da una interpretazione distorta di una norma di legge.

Anche alcuni medici hanno sbagliato con conseguenze ben più drammatiche e questo non sta a significare che tutti i medici siano degli assassini e quindi nel caso della famiglia che è  incappata in questo disguido sarebbe stato più opportuno dare il giusto spazio anche alla difesa, nella persona del Presidente di Autotutela, l'associazione di categoria, il quale è stato accusato dalla conduttrice e dall'Avvocato presente in studio di voler fare un discorso di corporazione, teso a difendere solo l'operato dell'agenzia.

Probabilmente queste due  persone non conoscono bene la storia di Autotutela che si è distinta in tantissime occasioni per la tutela del viaggiatore, denunciando abusivi, agenzie disoneste, tour operator pericolosi e lo dimostrano tutte le agenzie aderenti a tale Associazione, compresa la nostra agenzia, che aderiscono ad un codice di autoregolamentazione e al programma "Vacanze Sicure"

Gli agenti di viaggio, negli ultimi tempi, sono stati oberati di una serie di incombenze precontrattuali che mettono a dura prova la validità del contratto: dobbiamo informare i clienti sulle formalità di ingresso in uno Stato estero, in un mondo che sempre più diventa multietnico, con famiglie allargate, con bambini che viaggiano con il papà che è separato dalla moglie e si è riaccompagnato con una cittadina extraeuropea, con norme che cambiano dalla sera alla mattina, nel caos di uffici che dovrebbero essere preposti a dare le giuste informazioni e non sanno nulla.

Dobbiamo sapere se il cliente è celiaco, è diabetico, è disabile, se soffre di crisi di panico.

Non potendo pagare il viaggio in contanti ci dobbiamo accertare se è in possesso di carta di credito, se viaggia all'estero dobbiamo sapere se la sua carta sarà accettata oppure verrà rifiutata, avvisarlo che con una carta electron non potrà noleggiare la macchina.

E poi lo dobbiamo anche mettere in guardia dal fatto che se acquista un viaggio leggermente più costoso potrebbe essere assoggettato al redditometro e quindi caro cliente ho necessità di avere il suo codice fiscale.

E' assicurato oppure non lo è? perché la legge m'impone di informarla sulla necessità di stipulare delle polizze assicurative, soprattutto se si dovesse recare in luoghi in cui se disgraziatamente ha bisogno di un intervento medico e fosse sprovvisto di polizza, rischia di doversi vendere casa.

Questa è solo una piccola parte della realtà che viviamo ogni giorno, oltre a dover assistere quei clienti che foraggiati da trasmissioni come quella di cui sopra prenotano su internet, convinti di aver risparmiato per poi venire da noi e pretendere tutte le informazioni legali, sanitarie, assicurative, fiscali che non sono riusciti ad avere tramite internet o per averle dal call center dovrebbero spendere una cifra considerevole....

E' facile parlare senza sapere quale sia la verità, mancando di rispetto a chi svolge il lavoro con meticolosità, con estrema attenzione, con una sola idea in mente che è quella di permettere al cliente di potersi fare una felice e serena vacanza, specialmente ora in cui tutti abbiamo bisogno di tranquillità e non certo di ulteriori problemi.

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